Finché il caffè è caldo è il romanzo d’esordio di Toshikazu Kawaguchi, sceneggiatore e regista giapponese che porta i clienti di un caffè avanti e indietro nel tempo.
In fin dei conti, che uno torni nel passato o viaggi nel futuro, il presente non cambia comunque. E allora sorge spontanea la domanda: che senso ha quella sedia?
Trama
Questo romanzo si svolge interamente all’interno di un caffè di Tokyo. Ha più di cento anni, l’ambiente è piccolo e fresco, ma la vera particolarità è una sedia speciale, che grazie a un rituale specifico è in grado di portare indietro nel tempo chi ci si accomoda. In questo modo è possibile rivivere un momento della propria vita, ma il viaggio nel tempo ha delle regole e sono molto restrittive. L’unica cosa davvero importante però, è che bisogna assolutamente finire il caffè prima che si raffreddi.
Perchè viaggiare nel tempo?
Il romanzo si articola attraverso quattro storie collegate tra loro, così come sono collegati i protagonisti. Inizialmente si può avere un attimo di smarrimento, le regole restrittive sembrano rendere inutile tutta la premessa dei viaggi nel tempo e la protagonista della prima vicenda sembra grottesca, a tratti irritante.
In realtà, superando questo primo scoglio e proseguendo con la lettura, si capisce che le storie diventano sempre più profonde, sempre più drammatiche man mano che si prosegue. Il destino sembra crudele e si capisce il vero senso del viaggiare nel tempo: non è cambiare il futuro, ma cambiare prospettiva e aggiustare il proprio cuore.
Finché il caffè è caldo è un romanzo che si legge con facilità, è svelto e il linguaggio è semplice. È perfetto se si cerca qualcosa di diverso, con una trama insolita e che, nonostante la semplicità di linguaggio, riesce a trattare temi e toccare corde che solo i narratori giapponesi sono in grado di fare.
L’unica nota di demerito dell’opera è per la traduzione, e non parlo nello specifico del lavoro di Claudia Marseguerra, professionista in questo settore. Mi riferisco al fatto che ad oggi, con tutte le possibilità di tradurre dalla lingua originale, questo romanzo sia stato tradotto dalla sua controparte inglese.
Nel lavoro di traduzione è inevitabile che si perdano alcune sfumature, per evitare questo – quando è possibile – autore e traduttore lavorano in tandem. A tradurre da una traduzione si corre il rischio di perdere ancora più sfumature ed è un peccato, specialmente quando si lavora su romanzi in cui le sfumature sono tutto.
Titolo: Finché il caffè è caldo
Autore: Toshikazu Kawaguchi
Casa Editrice: Garzanti
Genere: Romanzo
Lunghezza: 200 pagine
Titolo originale: Coffee Ga Samenai Uchini
Traduzione di: Claudia Marseguerra
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