E’ una bella mattina a Lucca Comics, sia fuori dai padiglioni, dove un tiepido sole ci sorride, che all’interno dove c’è molta gente ma non troppa. Un’atmosfera perfetta, insomma. Sto aspettando la Sensei allo stand Kappalab, con due suoi volumi che vorrei farmi dedicare.
Keiko Ichiguchi arriva alle 11,00, precisa e puntuale come i treni giapponesi.
Sono emozionata, e mi sento un po’ sciocca, ma la tensione passa subito quando mi trovo davanti una persona sorridente e amabile, che risponde al mio saluto, quasi più imbarazzata di me chiedendomi “Per favore non chiamatemi Sensei…”, con un sorriso e un’umiltà che conquisterebbero chiunque.
Le chiedo una foto, e ne facciamo due, le dico che ci siamo scritte su Facebook tempo prima e lei mi riconosce. Insomma, posso essere più felice?!
Si, perché mi fa le dediche su entrambi i volumi, e intanto chiacchieriamo del Giappone, degli italiani a Tokyo, della sua ultima pubblicazione per una casa editrice giapponese, per ora disponibile solo là (a proposito, per chi volesse cimentarsi nella lettura in lingua originale, ci sono delle preview qui), e scherziamo con Andrea Baricordi sulla possibilità di pubblicarlo in seguito anche in Italia, con Kappa.
Ma la cosa che mi ha stupita davvero tanto è stato il suo scusarsi per non essere riuscita a portare a termine un progetto in corso, la cui uscita era prevista per questa Lucca Comics.
L’autrice è meravigliosa e per me questo incontro è stato uno dei momenti più belli di tutta la manifestazione.
Grazie Sensei, anzi… Keiko. Alla prossima fiera!